venerdì, luglio 28, 2006

Il senso delle proporzioni

Sono d'accordo con voi: la contabilità necrofila, cioè il computo ed il confronto delle vittime delle parti coinvolte in un conflitto, è una cosa raccapricciante.
Si rischia di ragionare sui numeri e perdere di vista che dietro quelle cifre ci sono (c'erano) persone come noi, storie, vite ordinarie.
In questi casi io tento di ricondurre i numeri (che sono sempre spaventosi) a qualcosa di riconoscibile e riconducibile alle persone.
Allora: il TG di ieri sera diceva che il conflitto israeliano-libanese (so che la definizione è impropria) ha causato sinora la morte di 600 civili in Libano e di alcune decine in Israele.
Anche se il conflitto è spaventoso come tutti i conflitti, i numeri consentono ancora di percepire le dimensioni del dramma (se proseguirà, non ce la si farà più).
Io non credo di conoscere 600 persone: stimo di conoscerne 100-150, e quando dico "conoscere" intendo disporre di una quantità discreta di informazioni sulla loro esistenza e sul loro modo di essere, sufficiente a creare uno scambio di emozioni.
Ecco, tra queste 100-150 ho rapporti più approfonditi con poche decine, e rapporti di amicizia con meno di dieci (sono ormai un vecchio orso misantropo e senza energie).
Se penso alla complessità che popola la vita dei miei amici, di cui io colgo una parte infinitesimale, ed alla rete di relazioni e amicizie che da ognuno di essi si diparte, mi rendo conto che il patrimonio umano che di cui sto parlando ha valore e dimensioni inestimabili.
Ora, se un conflitto uccidesse i miei amici, io avrei una percezione (terribile), anche se imperfetta, della GRAVITA' della perdita, della sua intollerabilità: penso sia quello che prova chi vive lì, e che d'improvviso questa perdita subisce, senza poterla comprendere nè razionalizzare.
Perdita che è irreparabile per chi quel patrimonio conosceva, ma è irreparabile anche per il mondo: spazzare via quelle vite significa distruggere un patrimonio di unicità e diversità assolutamente non replicabile; spezzare legami, cancellare sogni, annullare abilità, competenze, modi di essere, abitudini, tic, manie, smorfie, carezze...
Cercare di trasformare quel freddo numero in visi di persone amate e care, è l'unico modo per capire quanto schifosa, ingiusta, irreparabile sia sempre la guerra.

martedì, luglio 25, 2006

Si riapre!

...domani? Può essere.
Una manciata di giorni di nomadismo salentino, tra Gallipoli ed Otranto, mi ha reso ancor più pigro del solito.
Vacanza è stare per quindici giorni senza mettersi mai le calze, delle scarpe degne di questo nome, o una camicia, o i pantaloni lunghi.
Sciamannato, con una pila di libri altissima, la birra gelata in frigo, un mare azzurro-favola davanti agli occhi, ed un sacco di tempo da buttar via senza dover pensare a nulla.
Vabbè, è finita.

martedì, luglio 04, 2006

E ne ho anche per gli avvocati!!!

Ieri un iracondo Alfredo Biondi diceva che in Parlamento ci sono più o meno 110 avvocati: l’11 per cento della rappresentanza di tutto il “popolo italiano”!!! E’ come se in Italia ci fossero 6 milioni di avvocati, in proporzione!!!
Ecco, anche qui bisognerebbe introdurre delle “quote professionali anti lobbing” per l’ingresso in Parlamento: numero chiuso.
Se gli avvocati in Italia sono uno ogni diecimila abitanti (che ne so, sparo a caso), anche in Parlamento deve essere rispettata la stessa proporzione: per bontà, potremmo concedere un senatore, anche avrebbero diritto solo ad un decimo di onorevole…:-)).

lunedì, luglio 03, 2006

Ferie

Vado nel Salento a ricarburare.Il camper è già pronto, gas acqua bici e generi di conforto.
Ci si rilegge dopo il 22 luglio.

Sembra di sognare...

In questo weekend, il senso di appartenza a questo paese ha subito un sussulto positivo. No, non parlo affatto di Italia- Ucraina, dove si è vinto con tre-tiri-in-porta-tre (e sarebbero opportuno che nel dopopartita gli azzurri tacessero, è già così difficile condividere l'appartenenza alla patria calcistica anche senza le loro sciocchezze).
Parlo dei decreti legge anticorporativi emanati dal governo nella giornata di venerdì.
Un atto splendido: deciso in fretta e senza cedimenti, va a toccare e rimuovere privilegi medievali a cui eravamo rassegnati per sempre.
Pensate ai notai. Categoria inutile, a mio avviso. Questo tizio (ricco di famiglia, figlio e nipote e pronipote di notai) ti guarda, te perfetto sconosciuto, mentre firmi qualcosa con un altro illustre sconosciuto mentre gli compri una Panda scassata color malva o un monolocale, ti scarabocchia frettolosamente un ghiribizzo incomprensibile sulla carta (moduli ormai consolidati da anni in normali modelli di Word) e ti spilla decine, centinaia, migliaia di euro senza assumersi, alla fine, nessuna responsabilità (se l'alloggio che hai comprato risulterà ipotecato, credete che il notaio paghi il fio? Si assolverà con fastidio e distacco, e saran tutti cavoli tuoi).
O i tassisti, che qualcuno in questi giorni ha paragonato ai camionisti che paralizzarono il Cile di Allende: oh, non è ancora successo nulla e questi già bloccano le città...mentre all'estero il taxi è un ragionevole ed alternativo mezzo di trasporto, qua lo puoi prendere solo se sei miliardario o a nota spese di un'azienda...e ce ne sono così pochi che, se proprio ne hai bisogno, col cavolo che ne trovi uno. E questi occupano le città...roba da mandargli l'esercito, altro che!
E poi le banche e le assicurazioni: avete provato ad avere un incidente con ragione, ed aspettare due anni il risarcimento, mentre vi siete indebitati per comprare un'auto che sostituisse quella distrutta?
C'è poco da dire: sono piacevolmente stupito e orgoglioso (finalmente è il "nostro governo").
Bravo Prodi, bravissimo Bersani: dalla Via Emilia contro il Far West!